L'autostima, come guadagnarla.

12.03.2013 00:30

Per capirlo si può pensare a cosa accade quando c’è qualcosa che non sappiamo fare e che genera frustrazione. «In questi casi – spiega la psicoterapeuta Barbara Florenzano - le persone sicure vacillano un po’, ma non arrivano a pensare “Io non valgo”. Chi ha poco autostima, invece, davanti alle situazioni frustranti o a quelle che non vanno così come si vorrebbe tendono a sentirsi sbriciolare. E a pensare di non valere. Così, in assoluto»

 

Mai generalizzare. L’autostima può mancare soltanto in alcuni ambiti della vita e in determinate situazioni e non sempre, come spesso si tende a pensare sull’onda del pessimismo cosmico. «Quindi – suggerisce l’esperta – come prima cosa è importante circoscrivere il problema e ridimensionare i propri limiti. Basta chiedersi: “Quand’è che mi sento sbriciolare? In quali situazioni? Davanti a chi?”».

 

“Io non so fare niente” è la classica considerazione che può fare una persona con poca autostima. «Ma questo – nota la psicoterapeuta Barbara Florenzano - non può essere vero, perché tutti quanti abbiamo delle capacità. Il problema è che spesso siamo così concentrati su quello che non sappiamo fare da non vedere alcune nostre risorse assolutamente preziose».

 

Un altro modo per guadagnare autostima è quello di lavorare sul nostro modo di vedere gli altri. «Perché quanto più giudichiamo, tanto più avremo il timore del giudizio altrui. In pratica, davanti ai difetti degli altri, ci aiuterebbe molto avere sentimenti come la compassione, l’empatia o la solidarietà. E ricordare che anche noi siamo fatti di luci e ombre».

 

Le persone con poca autostima vorrebbero essere diverse. Sì, ma come? «è essenziale avere in mente come si vorrebbe essere. Per avviare un reale processo di miglioramento è quello di “immaginare nel dettaglio” come vorremmo essere, parlare, interagire con gli altri e apparire. Ma anche come ci vestiremmo, dove andremmo e cosa faremmo di diverso dal solito nel corso della giornata. Insomma, più dettagli mettiamo a fuoco e meglio è».

 

Basta parlare di limiti. Proviamo a chiamarli “caratteristiche” e a considerarli in un’accezione più ampia. «Sì perché quelli che riteniamo dei limiti in realtà possono rivelarsi anche dei pregi. Il punto è che la nostra personalità si compone di tanti “ingredienti”, più o meno utili in base alle situazioni o, volendo usare una metafora culinarea, rispetto alla pietanza».

 

Guardarsi con più leggerezza e meno severità: ecco un altro modo per guadagnare autostima. «Il “trucco” sta nel non prendersi troppo sul serio e nel non angustiarsi per la propria immagine. Smettere di preoccuparsi per come si “sembra” e concentrarsi su quello che si sente, chiedersi 'Come sto se faccio questo invece che quest'altro?': ecco cosa può aiutare a sentirsi più sicuri».

 

Le persone che con poca autostima tendono a fare un errore: auspicano un miglioramento di difficile attuazione e spesso fin troppo vago. «È meglio, invece, porsi obiettivi concreti, raggiungibili e di difficoltà graduale. I primi step devono essere i meno complicati».

 

«Spesso non ci si pensa, ma l’autostima ha a che fare con l’amore per se stessi» precisa Barbara Florenzano. «Questo significa che avere autostima equivale ad accettare i propri limiti e vederli come ingredienti della propria personalità».